Report sulla settimana della moda digitale
Conclusa lo scorso 17 luglio, la Milano Digital Fashion week è stata la risposta online ufficiale al Covid-19. Presentata virtualmente dal 14 al 17 luglio, la Camera Nazionale della Moda Italiana ha reso accessibile al pubblico l’esibizione Milanese.
Nata dalla collaborazione tra Accenture e Microsoft, la piattaforma dedicata alla manifestazione ha ospitato 41 marchi.
Le collezioni uomo S/S 2021 e le pre-collezioni uomo e donna sono state rese disponibili attraverso specifici canali digitali.
Se si esclude la piattaforma dedicata alla manifestazione, i social media sono stati uno dei canali diretti alla Milano Digital Fashion Week.
Tra gli altri, le collaborazioni tra CNMI con il New York Times e Urban Vision. Se il primo tra i due ha proposto in esclusiva i video delle collezioni, il secondo ha trasferito la manifestazione nelle piazze principali di Milano attraverso maxi-led, offrendo in diretta streaming uno spettacolo metropolitano immersivo.
Ma come è stata proposta la manifestazione? È stata apprezzata la Milano Digital Fashion Week? Quali maisons hanno segnato l’evento? Scopriamolo insieme.
Come per la Paris Haute Couture Week, i cambiamenti sono stati radicali. Molti dei marchi in calendario hanno deciso di posporre le sfilate. In tal senso i brands hanno implementato video sotto forma di fashion film, interviste e documentari.
Rispetto all’esibizione parigina, la manifestazione digitale di Milano non è stata ampiamente apprezzata. A tal proposito se nella Paris Haute Couture Week i marchi hanno dato spazio all’artigianalità, le maisons di Milano sembrano aver messo in secondo piano questo importante elemento.
Nello specifico, i buyer non hanno approvato i video prodotti per la manifestazione.
Troppo mainstream e poco strumentali, le video presentazioni effetto spot sembrano aver sminuito le potenzialità delle collezioni.
Un esperimento da riformulare ma nel quale molti dei brands in calendario hanno provato a lasciare il proprio segno.
14 luglio 2020.
Ad inaugurare l’evento, la delicatezza della natura contrapposta al rigore.
Se Plan C e Vivetta sembrano aver unito tecnologia e natura, Prada ha formulato una collezione minimale dal design puro. Filmata da cinque artisti differenti, la presentazione esprime senza ombra di dubbio la filosofia del marchio.
15 luglio 2020.
I protagonisti del secondo giorno?
Sicuramente Etro e Dolce & Gabbana, i quali non hanno rinunciato a sfilare. Lo spirito caldo e materico di Etro contrapposto a quello freddo e candido di D&G, hanno creato un connubio perfetto ad alimentare le aspettative sulla manifestazione.
Da nominare infine Santoni. Le origini del marchio, sembrano essere state trasposte sapientemente nella collezione dove artigianalità ed eredità del marchio sono elegantemente unite.
16 luglio 2020.
Proseguendo, nel terzo e penultimo giorno di manifestazione consiglio la visione del fashion film del brand Simona Marziali ed il docu-film del marchio Tod’s. Marchi simboli di un’artigianalità ricercata, sembrano oscillare finemente tra creatività e rigore.
17 luglio 2020.
A concludere la Milano Digital Fashion Week, il designer sperimentale Gall ed il brand Gucci. Se il primo attraverso la propria collezione sembra trasportarci nella natura selvaggia in cui è l’uomo a doversi adattare alla stessa e non viceversa, il secondo sembra portare avanti il concetto di cambiamento. Un lavoro empirico in cui esprimersi pienamente e senza obbligo alcuno.
Concludo ricordando l’appuntamento con la Milano Moda donna e uomo dal 22 al 28 Settembre prossimi.
B.