Qualche anno fa, sono venuta a conoscenza di Airbnb. Nata nel 2008 negli States, Airbnb è una piattaforma online utilizzata per mettere in contatto guest in cerca di un alloggio e hosts disposti ad affittare uno o più spazi extra, per brevi periodi di tempo.
Allora, è bastato un veloce sguardo su Airbnb
per capire come la piattaforma fosse un’ottima alternativa ai motori di ricerca più in voga, riservati alla prenotazione di alloggi sul web.
Perché un’ottima alternativa?
Semplice. Airbnb sembrava rappresentare una soluzione famigliare modesta rispetto a quella ricercata ed a volte esageratamente “gonfiata” della sua concorrenza online.
Una soluzione “inusuale” quindi – considerando i suoi concorrenti – ma particolarmente vincente per viaggiatori alla ricerca di una sistemazione intima ed a buon mercato
dunque con un rapporto qualità/prezzo proporzionale alla scelta dell’alloggio stesso.
Ad oggi Airbnb, nonostante abbia raggiunto un target di clienti ampio, ha mantenuto nel tempo una delle sue più importanti caratteristiche: la famigliarità.
Alloggiare in una casa vacanza, regala la sensazione di ritrovarsi in un “nido famigliare” in cui sentirsi a proprio agio. Una peculiarità unica quanto difficile da trovare nel momento in cui si alloggia in un hotel, dove il “servizio” è un fattore importante di cui tener conto.
A tal proposito nelle ultime settimane, dopo aver ottenuto ingenti finanziamenti
Airbnb ha deciso di sviluppare soluzioni alternative ma necessarie a fronte dell’emergenza sanitaria Covid-19, offrendo la sua peculiarità in forma nuova.
Dunque, quali alternative ha sviluppato Airbnb?
Per prima cosa, la piattaforma ha deciso di introdurre le esperienze online o online experiences. Organizzate dagli hosts di tutto il mondo, queste esperienze digitali offrono agli utenti attività differenti a cui poter assistere.
L’accesso alle esperienze, divise per categorie, avviene dopo la prenotazione online ed il pagamento agli hosts. Un link Zoom guiderà gli utenti all’interno delle attività.
Inoltre, un occhio di riguardo alla tutela delle famiglie.
La piattaforma ha sviluppato un servizio per cui gli hosts possono offrire la propria sistemazione al personale medico coinvolto nell’emergenza sanitaria attuale. Gratuitamente o ad un prezzo agevolato.
Alloggi per l’emergenza o frontline stays sembra stia avendo successo. In Italia, sono circa 3000 le case vacanze rese disponibili a medici ed infermieri.
Infine, una novità del tutto italiana.
Non più case vacanza, ma smart offices. Luoghi dove poter lavorare da remoto in sicurezza e tranquillità. Un’idea ancora in fase di sviluppo che si suppone garantirà un servizio ad un prezzo ragionevole, quanto la tutela sanitaria degli ospiti.
Airbnb, sembra non volersi arrendere al Covid-19. Le soluzioni sviluppate tendono una mano di conforto agli utenti della piattaforma.
Una grande famiglia digitale, unita nella distanza.
B.